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Titta Rizzo nasce ad Alì (Me) il 16 luglio del 1922 dall´unione tra Rosario, proprietario terriero e Filippa Conti, maestra elementare. Trascorre la prima infanzia correndo libero per le ripide stradine del suo paesino, inerpicato su terrazzamenti digradanti verso il mare Jonio. Titta compie gli studi elementari sotto la guida amorosa e protettiva della madre; intelligente e colta, gli trasmetterà l´amore per lo studio e lo sosterrà in ogni momento difficile fino alla sua morte, a soli 57 anni, che il figlio accuserà come perdita irrimediabile. Il padre Rosario sorveglia la crescita del figlio primogenito con occhio severo e l´affetto ruvido di chi è poco avvezzo alle parole; anch´egli amante della cultura, desidera per il figlio una carriera intellettuale. Così Titta prosegue gli studi a Messina dove frequenta il ginnasio come interno del Collegio Salesiano S. Luigi.Al termine del secondo ciclo scolastico Titta si iscrive al Liceo Classico "Maurolico" e i genitori, per facilitare il figlio, affittano un appartamentino alla Marina d´Alì. Purtroppo uno dei docenti del Liceo non ha molto in simpatia il carattere indipendente e caparbio di Titta e quando tra docente ed allievo non c´è affinità chi ne paga lo scotto, come sempre, è il più debole.

Titta entra in crisi e decide di abbandonare gli studi. Mamma Filippa non si dà pace; non può sopportare l´idea che il suo pupillo brillante e intelligente, voglia buttare alle ortiche la possibilità di laurearsi e infine convince il figlio ad affrontare il diploma magistrale. Così Titta prepara gli esami di tutto il ciclo scolastico in un anno e si diploma col massimo dei voti. Si iscrive quindi alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell´Università di Messina, conseguendo la Laurea con il massimo del punteggio dopo quattro anni. In quegli anni Titta è già un personaggio conosciuto nell´ambiente cittadino, anche grazie ai risultati ottenuti in atletica leggera. E´ talmente bravo nella sua specialità, i 110 metri ad ostacoli, da essere un probabile candidato della squadra Olimpionica Italiana: copre la distanza in 15´, mentre corre i 100 metri piani in 11´ netti. Purtroppo la guerra affonda le sue speranze, come quelle di tanti altri giovani atleti.Una curiosità: William Porter vinse i 110 ad ostacoli in 13´9", durante le Olimpiadi del ´48 a Londra, le prime dopo le ostilità.

In quegli anni Titta conosce il prof. Pietranera, docente di Economia Politica dell´Ateneo cittadino, che frequenta a causa della sua passione per la materia e le vicende politiche dell´epoca. Pietranera stima a tal punto R. che lo vuole accanto a sé come assistente e come suo secondo durante le sessioni d´esame. Già da tempo R. aveva iniziato ad interessarsi di politica e di economia, e si era avvicinato alle idee della sinistra schierandosi in difesa dei lavoratori della terra che vivevano in condizioni di estrema povertà e incertezza, al limite della dignità umana.

Titta, insieme ad altri compagni, li organizzò in cooperative e si adoperò per il riconoscimento dei loro diritti, tenendo comizi in varie località della Sicilia sud-orientale, dove in più occasioni rischiò pestaggi e a volte la vita stessa. Nel ´45 si iscrive al Partito Comunista Italiano di cui resterà convinto sostenitore per tutta la vita. Titta sembra lanciato verso una brillante carriera universitaria; ma una brutta sorpresa lo attende. Pietranera lo vuole come Professore associato, ma l´ambiente politico cittadino, dominato dal partito Liberale, lo osteggia con tutte le forze. E ancora una volta non vince il migliore, ma il più forte.

L´ambito posto nell´Ateneo della città viene assegnato ad un altro candidato, meno preparato, meno titolato, ma molto sostenuto dalle forze politiche. Titta Rizzo, amareggiato e disgustato, prende la decisione che condizionerà il resto della sua vita; una decisione che lo allontanerà dai suoi affetti, dalla sua terra e dal suo mare. Decide di emigrare al Nord. Partecipa al concorso per l´insegnamento elementare che lo porterà a Nave (Bs) e lo vince facilmente. Giunge a Nave nell´autunno del 1951. Qui conosce la donna che diverrà sua moglie, Rosa Frati, che sposa il 25 settembre dell´anno dopo. Da lei avrà tre figli, Rosario, Maria e Giovanna.

Nella sua carriera come maestro elementare, durata fino al 1962, Titta si guadagna la stima degli abitanti del paese, solitamente ostili e prevenuti verso la gente del sud.Titta lega subito con i paesani e stringe amicizia con le persone di cultura e politicamente impegnate.

La famiglia vive a Nave per qualche anno, poi si sposta verso la città nel 1955.

Nel ´62 Titta entra nella scuola secondaria come insegnante, a Coccaglio e Cologne; ma è nell´aria un grande progetto. La scuola media unificata dell´obbligo, che fonde scuola media e avviamento.

Titta Rizzo, grazie ai suoi titoli, alla sua preparazione e alla fiducia meritatasi diviene Preside della Scuola Media Statale di Iseo nel ´63 e vi rimane fino al `72. Avrebbe potuto dichiararsi soddisfatto della posizione ottenuta e mettersi tranquillo; invece aveva appena incominciato. Nel giro di qualche anno la Media di Iseo diviene un esempio per tutte le altre: mensa interna, giornale edito dai ragazzi, lezioni pomeridiane gratuite di judo, di danza, di musica, gemellaggi con paesi stranieri: una scuola a tempo pieno, vera, al servizio dei ragazzi.

Titta Rizzo diventa un Preside ambito. Occupa la cattedra direzionale della Kennedy, la Media della Badia, in città, negli anni ´72-´73. Cambiata la faccia della Scuola Media della Badia, Rizzo migra ancora. Arriva a Rezzato, al Perlasca, dove ancora lo ricordano e vi rimane fino al `78. Gli anni passano, ma Titta non demorde. L´ultimo contributo alla scuola vuole che sia eclatante, emblematico. Accetta di assumere la direzione della Media più temuta della città. La Mompiani è la scuola media del Carmine, uno dei quartieri più antichi e popolari e di sicuro, allora, il quartiere più degradato e problematico della città. Gli allievi sono spesso figli di prostitute, piccoli o medi delinquenti, tossicodipendenti, o di n.n. Titta vi rimane fino alla pensione, nel 1985.

Oltre a riorganizzare la scuola, Titta mette in funzione dei corsi pre e post diploma, corsi pratici a bottega che insegnino un mestiere, che diano ai ragazzi una "chanche" una volta terminata la scuola dell´obbligo; vuole evitare che ritornino per la strada a cercarsi un futuro che non troverebbero.

Ma Titta non si limita a fare il Preside. Si occupa di politica; si occupa di sindacato. Iscritto per un periodo allo SNASE, sindacato autonomo di ispirazione laica fondato nel 1951,  aderisce verso la fine degli anni sessanta alla CGIL Scuola di Brescia nata nel 1967. Fonda poi nel `74 con alcuni colleghi e amici artisti ( De Lucia, Pescatori ...) la CGIL Artisti, organizza mostre di pittura, concorsi di poesia; scrive poesie e libri scolastici: "Poesie" e "I.II.III=0" Ed. Baronio - Bs, una antologia italiana "Felici Approdi" Ed. Mondatori, un testo di educazione civica "L´uomo, lo stato e la comunità internazionale" Ed. Vannini - Bs , scritto in collaborazione con il prezioso amico Franco Melato.

Giunta l´età della pensione fonda con alcuni amiciil Circolo Culturale Pensionati " Partecipare per Conoscere" nel 1988\89 con i quali costituisce un centro studi denominato "Gymnasium" per l´educazione e istruzione permanente di cittadini della terza età, organizza mostre, manifestazioni, concorsi artistici.

E poi scrive  racconti e romanzi, storie della sua terra, che non ha mai dimenticato, che ha portato sempre nel cuore:

con la casa editrice Vannini  pubblica "Racconti di paese", "Racconti di paese 2", " U Picciottu", " I due mariti " (Vincitore del 1° Premio al concorso letterario Nazionale " Città di Cassino " nell´anno 2000), "La memoria e la storia - Sindacato e politica a Messina" Ed. Grafo - Bs.

 

Nel 2000 si ammala. Muore il 20 ottobre 2006, a 84 anni.